Finora abbiamo studiato il cambiamento climatico del nostro pianeta cercando di prevedere come si evolverà la situazione in futuro.
La difficoltà nel riuscire ad elaborare modelli precisi è evidente: scienziati di tutto il mondo cercano di fare il possibile confrontando dati storici con nuovi rilevamenti ma il problema sta nel fatto che non possiamo permetterci di sperimentare sulla nostra pelle quello che comporterà l’voluzione climatica in corso.
Perché, allora, non studiare quello che è già avvenuto su un altro pianeta come Marte?
Le immagini parlano chiaro. La struttura geologica superficiale riporta segni di un passata presenza d’acqua ed i “canali” e crateri ormai asciutti potrebbero esserne la testimonianza.
La missione di Curiosity, il grande laboratorio mobile che è atterrato su Marte, è anche quella di dare agli scienziati maggiori dettagli su come si sia evoluto il clima sul pianeta “rosso”.
Capire Marte per capire la Terra
Gli strumenti analizzeranno campioni di roccia ed invieranno preziosi dati che permetteranno di poter ricostruire la storia di un pianeta un tempo ricco d’acqua.
“Si impara a capire un’atmosfera, vedendo atmosfere diverse” ha detto Mark Lemmon, scienziato presso la Texas A & M University, ribadendo “Quanto più sappiamo dell’atmosfera di Marte, meglio possiamo davvero capire la nostra”.
Ed è proprio tramite il confronto con ciò che il pianeta Marte ha già vissuto che si riuscirà ad affinare ulteriormente i modelli di evoluzione climatica del nostro pianeta.
“Realisticamente, non possiamo stare qui sulla Terra e volutamente pasticciare con il nostro clima, al fine di testare i modelli” ha detto Lemmon.
Marte è una prova tangibile, una testimonianza di un’esperienza già vissuta che, chi sta curando la missione, utilizzerà per comprendere meglio le dinamiche climatiche che interesseranno la Terra nei prossimi decenni.