La tecnologia OLED (Organic LED) è tornata alla ribalta con alcune novità importanti. Infatti l’Università di Dresda, in Germania, ha inventato un OLED che illumina tanto e subito, e che costa relativamente poco.
Erano infatti questi gli ostacoli, fin’ora insormontabili, che ne hanno impedito una rapida diffusione: costo elevato di produzione e una minor durata del materiale organico, rispetto a tecnologie a cristalli liquidi o al plasma.
Il materiale organico di cui sono composti, infatti, tende a perdere la capacità di emettere luce dopo poche decine di migliaia di ore di esercizio.
La loro struttura consiste in più strati sovrapposti: su un primo strato trasparente, protettivo, viene deposto uno strato conduttivo trasparente che funge da anodo. Successivamente vengono aggiunti 3 strati organici disposti a formare un unico strato. Infine, viene deposto uno strato riflettente che funge da catodo.
Nonostante la molteplicità di strati, lo spessore totale, senza considerare lo strato trasparente, è di circa 300 nanometri.
Per fare sì che il loro OLED emetta della luce bianca, i ricercatori hanno utilizzato quattro strati emettitori separati: blu, verde, giallo e rosso. I colori diversi vengono combinati per coprire tutte le parti dello spettro visibile.
I notevoli vantaggi riscontrati da questo studio, oltre all’abbattimento del costo di produzione, riguardano il fatto che misurando la luminosità della luce bianca emessa, i valori rimangano gli stessi di una lampadina ad incandescenza ma con una richiesta notevolmente minore di energia e senza dispersione termica dal momento che la lampadina rimane fredda.